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RLS: se non c'è cosa si comunica all'INAIL?
La scadenza del 16 maggio 2009 si avvicina, e con questa anche il termine ultimo posto per adempiere ad alcuni obblighi di legge in materia di sicurezza sul lavoro.
Fra tutti gli obblighi cui occorre adeguarsi, la cosa forse singolare, è che l'adempimento al centro dell'attenzione è la famosa comunicazione da fare all'INAIL in merito al nominativo del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Per questo inadempimento è prevista una sanzione pecuniaria amministrativa di € 500, invero, delle varie possibili violazioni in materia prevenzionistica è forse quella a cui è correlata una fra le sanzioni meno pesanti.
Ad ogni modo, data l'attenzione posta all'argomento e le molte richieste di chiarimenti che pervengono a questo blog, una volta per tutte è il caso di chiarire che se l'RLS non è stato eletto o designato all'inail non si deve comunicare alcunchè. Alcuni dubbi erano sorti leggendo in un opuscolo online, edito per gli RLS a cura della stessa inail, che (pag. 9): "Il nominativo del RLS aziendale dovrà essere comunicato annualmente, a cura del datore di lavoro, all’INAIL (art.18 c.1 lettere aa) o, in caso di mancata designazione o elezione, dovrà essere indicata l’assenza del RLS in azienda (ed in tal caso troverà applicazione l’art. 48)."
Un chiarimento è stato però dato nello stesso sito dell'inail in data 16 marzo 2009: "nelle aziende in cui tale designazione non sia stata effettuata, il datore di lavoro ovviamente non dovrà procedere ad alcuna comunicazione".
Scattano però, nel caso l'RLS non sia stato eletto o designato, altri obblighi come quello di versare un importo pari a due ore annue di retribuzione per ogni lavoratore, al fondo appositamente costituito, che finanzierà la formazione dei rappresentanti per la sicurezza "territoriali" (RLST), un soggetto esterno all'impresa, che verrà assegnato all'azienda priva di RLS a cura degli Organismi Paritetici, organismi costituiti cioè dalle organizzazioni sindacali e datoriali.
La scadenza del 16 maggio 2009 si avvicina, e con questa anche il termine ultimo posto per adempiere ad alcuni obblighi di legge in materia di sicurezza sul lavoro.
Fra tutti gli obblighi cui occorre adeguarsi, la cosa forse singolare, è che l'adempimento al centro dell'attenzione è la famosa comunicazione da fare all'INAIL in merito al nominativo del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Per questo inadempimento è prevista una sanzione pecuniaria amministrativa di € 500, invero, delle varie possibili violazioni in materia prevenzionistica è forse quella a cui è correlata una fra le sanzioni meno pesanti.
Ad ogni modo, data l'attenzione posta all'argomento e le molte richieste di chiarimenti che pervengono a questo blog, una volta per tutte è il caso di chiarire che se l'RLS non è stato eletto o designato all'inail non si deve comunicare alcunchè. Alcuni dubbi erano sorti leggendo in un opuscolo online, edito per gli RLS a cura della stessa inail, che (pag. 9): "Il nominativo del RLS aziendale dovrà essere comunicato annualmente, a cura del datore di lavoro, all’INAIL (art.18 c.1 lettere aa) o, in caso di mancata designazione o elezione, dovrà essere indicata l’assenza del RLS in azienda (ed in tal caso troverà applicazione l’art. 48)."
Un chiarimento è stato però dato nello stesso sito dell'inail in data 16 marzo 2009: "nelle aziende in cui tale designazione non sia stata effettuata, il datore di lavoro ovviamente non dovrà procedere ad alcuna comunicazione".
Scattano però, nel caso l'RLS non sia stato eletto o designato, altri obblighi come quello di versare un importo pari a due ore annue di retribuzione per ogni lavoratore, al fondo appositamente costituito, che finanzierà la formazione dei rappresentanti per la sicurezza "territoriali" (RLST), un soggetto esterno all'impresa, che verrà assegnato all'azienda priva di RLS a cura degli Organismi Paritetici, organismi costituiti cioè dalle organizzazioni sindacali e datoriali.
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