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Dipendente avvisato, mezzo salvato

Con il Decreto legislativo 626/94, lavorare correttamente con il videoterminale (VDT), diventa un obbligo ben definito. Il decreto è stato emanato in attuazione di una direttiva europea, quindi la normativa è uniforme in tutta l'Unione. L'Agenzia Europea per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro (EAHSW) monitora periodicamente il rispetto di queste disposizioni. In base all'ultimo rapporto, ha riscontrato un buon livello di messa in regola in tutti i Paesi. Secondo la normativa, è videoterminalista chi lavora al VDT "in modo sistematico ed abituale per almeno venti ore settimanali". Tra gli obblighi previsti a carico del datore di lavoro c'è quello di assegnare le mansioni secondo una logica che eviti il più possibile ripetitività e monotonia. Sono inoltre obbligatorie visite mediche preventive per il lavoratore, da ripetere ogni 2 anni fino al compimento del 50 anno di età, e frequenti pause di rilassamento. Il decreto obbliga il datore di lavoro a organizzare corsi di formazione sull'uso del VDT, e prevede che i dipendenti siano informati sui rischi dell'ambiente di lavoro in generale, per un'efficace azione preventiva. È necessario però che il lavoratore metta in pratica quanto imparato come parte integrante del procedimento di lavoro, evitando di considerare la sicurezza una sovrastruttura dell'attività lavorativa.
Ma la tutela della salute comincia già nel momento in cui il VDT viene costruito. E' importante sottolineare che tutti gli studi e le indagini epidemiologiche svolti finora portano a escludere, per i videoterminali, rischi specifici derivanti da radiazioni, ma la normativa europea è intervenuta preventivamente anche in questo campo. La presenza della marcatura CE sul videoterminale è la garanzia basilare che tutti rivenditori devono garantire a chi acquista un computer. Solo i pc costruiti prima del 2000 potrebbero non avere questo marchio. La marcatura garantisce radiazioni al di sotto dei limiti di normale tollerabilità e riscontrabili nei comuni ambienti di vita, ove sono usate apparecchiature elettriche e televisive. In generale, lo schermo deve avere dimensioni adatte all'attività che è chiamato a svolgere e tali da rendere le informazioni leggibili a 68-80 cm.




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