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Ancora morti bianche. Legislazione e cultura per la sicurezza del lavoro

L’attuale legislazione poggia su una norma fondamentale che è la 626 del 1994, rigorosa ed in linea con le direttive europee. Alla base di questa legge c’è la visione della sicurezza del lavoro come un patto tra i soggetti in campo. Ponendo l’accento non su certificazioni da ottenere una tantum, ma su procedimenti da porre in essere durante l’attività lavorativa, la 626 ha rappresentato lo strumento per incentivare la cultura della sicurezza. Ha definito le responsabilità dei soggetti in campo, introducendo lo strumento della valutazione del rischio e la figura del responsabile della sicurezza.
Secondo un malcostume tutto italiano, la 626 è stata oggetto di aggiramento da parte degli imprenditori. Tenere i comportamenti richiesti dalla norma, infatti, ha un costo sia in termini prettamente economici che in termini di tempo: ci si deve dedicare meno all’attività produttiva in senso stretto e curare altre “formalità”. Questi oneri, però, possono salvare la vita.
Si può affermare che la spasmodica ricerca del profitto è stata una delle cause dell’atteggiamento di fastidio che gli imprenditori hanno provato in questi anni nei confronti delle leggi sul lavoro. Un punto importante della 626 è la continua formazione del personale in materia di sicurezza.
Ad agosto il Governo ha emanato la legge 123 del 2007 che ha conferito un potere maggiore agli ispettori del lavoro. Questi ultimi sono coloro i quali dovrebbero vigilare affinché quegli oneri prescritti dalla legge vengano ottemperati. Il Governo ne è ha aumentato il numero ed ha accresciuto il tenore delle sanzioni per chi non è in regola con la 626. Tra gli altri provvedimenti, è stata introdotta la sospensione dell’attività imprenditoriale qualora il 20% dei lavoratori risulti in nero oppure non si rispettino i dettati sulla sicurezza dei posti di lavoro.
Ora l’ennesima tragedia ha posto la necessità di approvare il riordino legislativo in materia di sicurezza del lavoro. Si chiama Testo Unico la legge che racchiude in se tutte le norme che trattano dello specifico argomento, strutturando la materia legislativa in maniera organica ed attuale. Il Consiglio dei Ministri dovrebbe approvare un norma di circa trecento articoli, che inasprisca ancora le sanzioni nei confronti dei datori di lavoro che non curino la sicurezza. Ammende molto pesanti e reclusione da sei a dodici mesi dovrebbero essere gli elementi di novità del Testo Unico, perseguendo una linea repressiva nei confronti di chi non rispetta gli oneri della sicurezza.





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