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Assegnati gli oscar della privacy

Durante il convegno e-privacy 2007, sono stati ufficialmente annunciati i vincitori delle varie categorie di premi del Big Brother Award Italia 2007.



Cos'e' il BBA Italia? E' un premio "in negativo" che ormai da anni viene assegnato in tutto il mondo a chi piu' ha danneggiato la privacy.



il BBA vuole sensibilizzare sul tema privacy le aziende private, gli enti pubblici e le persone fisiche che ne fanno parte.



L'iniziativa è molto seria anche se ispira allegria, tutto il BBA e' infatti permeato anche dalla voglia di divertirsi, non certo per sdrammatizzare la situazione, ma perche' fare le cose con allegria aiuta a farle bene.



I premi in lizza, come noto, sono:

- Peggior ente pubblico

- Peggiore azienda privata

- Bocca a stivale

- Minaccia da una vita

- Tecnologia più invasiva



Uno dei vincitori e' stato però annunciato subito dopo il termine dei lavori della Giuria e prima della cerimonia; si tratta del vincitore del premio Lamento del Popolo, assegnato senza la mediazione della giuria a chi è stato più votato, cioè ha ricevuto più nomination negative.





Per il Big Brother Award Italia 2007 sono arrivate un totale di 69 nomination di cui 58 nel periodo stabilito e sufficientemente complete da essere considerate valide.



Delle 58 nomination 50 sono relativi alle categorie "normali" dei premi e 8 a quello "positivo".



Ciascun giudice poteva scegliere fino a tre candidati in ordine decrescente di preferenza. Il primo candidato riceve 5 punti, il secondo 3 ed il terzo 1.



La Giuria e' formata da 7 componenti, ed il massimo punteggio possibile e' quindi 35; in caso di ex-aequo la giuria procede ad un ballottaggio. Sono indicati tra parentesi il numero di voti che la Giuria ha assegnato al vincitore.







Premio "Lamento del Popolo": Telecom Italia (12/50)

Il vincitore ha totalizzato 12 nomination su 50, con grande distacco rispetto al secondo in graduatoria di "lamentazioni".

Il caso Tavaroli & C e' stato indubbiamente una eccezionale violazione della privacy degli italiani, ed il presunto coinvolgimento dei livelli dirigenziali e' senz'altro meritorio del premio.

Le peripezie giudiziarie e le manovre finanziare hanno comunque "aggravato" la situazione di Telecom Italia ed agevolato la vittoria.




Premio "Peggiore ente pubblico": Comune di Milano (18/35)

Il Comune di Milano e' stato premiato per aver installato una moltitudine di telecamere nella citta' di Milano, cominciando dai parchi pubblici, e perche' le telecamere appese ai lampioni non portano nessun cartello con l'indicazione di chi tratta i dati raccolti.

Ma la motivazione piu' importante e' dovuta ad una recente sponsorizzazione di un'iniziativa privata che propone ai commercianti milanesi un rimborso del 50% per l'installazione di telecamere sul loro pezzo di marciapiede. Il depliant dell'iniziativa suggerisce che la sorveglianza sara' effettuata da polizia e carabinieri invece che da privati.

L'iniziativa viene cosi' giustificata da un importantissimo rappresentante del Comune: "...la percezione di una maggiore sicurezza sia una sfida rilevante e una delle leve principali per migliorare ulteriormente la qualita' della vita di Milano e dei milanesi".



Premio "Peggiore azienda privata": Telecom Italia (30/35)

Migliaia di cittadini italiani sono stati intercettati da dipendenti Telecom Italia, titolare dell'unica rete nazionale di telecomunicazioni, senza garanzia costituzionale alcuna e senza esigenze dei servizi segreti o altre eccezioni legate a stati d'emergenza particolare. I loro dirigenti nella migliore delle ipotesi hanno omesso di controllare e di preoccuparsi di cosa facevano i loro dipendenti, nella peggiore e' meglio non pensarci.

Non ci sono parole bastevoli a descrivere lo scempio della privacy causato dalle intercettazioni; questa volta se ne sono accorti anche l'ufficio del Garante della Privacy ed il Parlamento, che si sono affrettati a legiferare in merito.

Non dimentichiamo neppure "meriti" passati; dalle manipolazioni presso il CNAG a Super Amanda, da Radar ai sistemi per tenere sotto controllo persino la magistratura, Telecom Italia ha invaso e violato la privacy di tutti. Anche la gestione del dopo scandalo e' stata poco soddisfacente, e certo ha mancato di classe; si vedano ad esempio le scuse di Tronchetti per tutta la vicenda che sembrano dirette piu' agli azionisti che ai clienti Telecom Italia ed ai cittadini italiani.



Premio "Tecnologia piu' invasiva": Google (14/35)



Brin, uno dei fondatori di Google ama ripetere ai suoi dipendenti (od almeno cosi' si dice) "Don't be evil." "Non fate i cattivi". E' diventato ormai lo slogan aziendale.


L'ammirazione generale per Google ed i servizi che rende ed il suo successo come azienda non puo' rendere pero' insensibili alla sua realta', ai suoi scopi ed ai suoi progetti. Ogni ricerca, ogni e-mail, ogni post in Google Groups viene registrato ed analizzato, anche se nominalmente in modo anonimo, e le analisi fatte volgono alla profilazione del navigatore. Dopo la Acxiom, che pero' non offre servizi gratuiti e lo ammette chiaramente, e' l'entita' al mondo potenzialmente piu' pericolosa per la privacy.


Il recentissimo acquisto di DoubleClick.com, gigante dell'advertising e della profilazione online, che ingigantisce le potenzialita' di data mining di Google, sembrerebbe che il motto possa ora diventare "Don't be evil, buy the Devil!".





Premio "Bocca a stivale": Paolo Gentiloni - Ministro delle Comunicazioni (18/35)


Ministro delle comunicazioni e politico di primo piano, ritiene che le intercettazioni siano un problema solo se divengono pubbliche o se i giornalisti ne fanno usi "non graditi" , non se ne vengono fatte troppe od addirittura su tutti i cittadini italiani.


"... le intercettazioni sono strumento di indagini che come tale non si puo' eliminare, e' nel loro diventare pubbliche che nasce il problema. I giornali dovrebbero fare una prima scrematura - ha detto ancora - anche se non glielo puo' imporre la legge. " "Altra questione e', invece, quella delle intercettazioni illegali nel quale caso cioe' e ci deve essere un atteggiamento piu' severo." "Ai giornalisti in ogni caso, direi che, se anche filtrano dagli uffici giudiziari bisognerebbe pubblicarle se hanno rilevanza per le indagini."


Sulle intercettazioni "scomode" ai politici ha espresso ogni tipo di banalita' dimostrando di avere scarsa competenza sul tema privacy e libertà di stampa.





Premio "Minaccia da una vita": Parlamento italiano (14/35)


Il Parlamento italiano e' stato premiato per avere approvato in fretta e furia una legge contro le intercettazioni abusive e la loro diffusione solo quando i parlamentari si sono visti in pericolo personalmente. Mirabile esempio di senso civico e interesse per la tutela dei diritti della cittadinanza.


Nelle attivita' del Parlamento la difesa della privacy degli italiani non e' mai centrale; dal progetto del prelievo del DNA ai criminali di Mastella fino alle scarsissime risorse dedicate al Garante, il Parlamento dimostra anche in questa legislatura di non ritenere la privacy un elemento centrale della società dell'informazione in cui si diffondono le nuove tecnologie.


Di converso il Parlamento si e' quasi sempre mostrato sensibile alle istanze delle lobby dei contenuti e degli editori, approvandone leggi e mozioni draconiane a larghissima maggioranza.


In generale il Parlamento ha sempre dimostrato molta miopia sulle questioni tecnologiche. Quasi tutti i suoi membri rifiutano di informarsi (perche' e` una cosa "per tecnici") e poi passano norme scritte dalle aziende senza preoccuparsi di valutarne gli effetti sul cittadino.





Premio "Winston Smith - eroe della Privacy": on Maurizio Turco (22/35)

Deputato della Rosa nel Pugno in questa legislatura, ha presentato il DDL n.1728 contro la Data Retention "Norme in materia di raccolta, uso, conservazione e cancellazione di dati georeferenziati o cronoreferenziati, contenenti identificatori univoci di utente, effettuata mediante apparecchiature automatiche" proposto dal Progetto Winston Smith.


Si tratta dell'unico atto legislativo compiuto nell'ultimo anno in favore della privacy dei cittadini italiani.


Differisce da altre attivita' in quanto non cerca di normare principi generali o di tappare buchi che altri hanno aperto, ma di agire in modo proattivo sui motivi che spingono alla data retention anche quando non e' obbligatoria per legge col fine di scoraggiarla, e quindi ridurne la dimensione e la tendenza alla crescita.


Il DDL n.1728 ha oggi bisogno di promotori e difensori durante il suo iter parlamentare; il premio meritatamente assegnato all'on. Turco per la sua iniziativa e' anche l'auspicio del un suo futuro supporto al DDL al fianco dei promotori.






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